Per Otello Rosa

Uomo solo, taciturno, Otello Rosa, votato all'arte e alla bellezza, unica luce, come scriveva Dostoevskij.
Altra speranza, altra luce non è data agli umani, sempre più incarogniti.
Arte è bellezza, è luce che illumina la vita. Otello ha lottato a lungo per rischiare la nostra notte, combattendo i mostri dell'indistinto, amici del caos, nemici di ragione.
Orgoglioso del suo essere creatore e della missione sua di artista originalmente nuovo, seppure fortemente radicato nell'antico, Otello non era incline a seguire le mode del momento. Non era conformista.
Importante è dare sempre lezione di serietà umana.
Importante è fare un'arte onesta. Tecnicamente onesta, risultato di lavoro, di conoscenza, non buttata là, secondo momentaneo capriccio o scopiazzando e imitando l'altrui, per fare denari, magari.
Ho avuto il privilegio di andare a curiosare, un po' vergognandomi, in verità, neanche fossi un profanatore, tra le sue carte, ammesso nel suo studio, tentando di parlare con il suo spirito, assieme al figlio, assieme alla sua donna, ragioni di vita.
Mi piacerebbe vederle pubblicate. Ma forse appartengono al segreto dell'uomo e ai suoi cari. Otello Rosa era pieno d'amore. E di rispetto per la vita.
Forse tutti coloro che vanno cercando di cogliere il segreto imperscrutabile dell'arte sono dei profanatori e spesso sono costretti a restare esclusi dal banchetto, quando presumono di essere i portatori della verità, i detentori del Verbo Non era un Dio tranquillo quello che accompagnava la solitudine di Otello Rosa, che non biascicava certo rosari e novene con paternostri obbligatori. Dio apparteneva, forse, al suo continuo desiderio d'infinito, di bellezza, d'amore. Spigoloso solitario Dio incomunicabile. Amore, continuo incessante desiderio d'amore. Amore fa tutt'uno con Arte.
"Amo le creature dal più piccolo degli insetti al più grande dei mammiferi perché mi commuovono e mi insegnano a vivere libero."
Anima pura, anima francescana, anima solitaria. Anima capace di donarsi e di donare, sempre. Anima fuori posto nel mondo degli artisti mercanti sempre indaffarati, privi di vita, attenti al denaro, enorme mostruoso Dio signore del mondo. Più mercanti che artisti, in verità. Anima diversa. Anima fuori mercato. Anche per Otello non è stato facile, non è mai facile vivere: la nera brutta bestia Depressione si scatena contro le anime dei grandi, come volesse sottolineare e certificare la loro grandezza. Nel letto d'ospedale, a china, sul foglio bianco, ha disegnato un albero contorto, pieno di disperazione, nell'inverno della malattia, nel gelo della stagione. Da quell'albero, da quel disegno a china, raccontano che Otello abbia ripreso lentamente a vivere. Ha combattuto e superato la notte con la pittura, cercando bellezza, sempre. Forse soltanto bellezza può vincere la malattia della solitudine boia, della depressione che esclude. Forse. Oh l'uomo che ne va beato e l'ombra sua non cura! Come non sa un santo di essere santo, così un artista non sa di essere artista... L'arte è un dono. La missione dell'artista consiste nel migliorare, nell'accrescere umanità. Non sono molti gli artisti e di solito non gridano nelle piazze per farsi applaudire dal vulgo ebete. Ma esistono anche le eccezioni, in questi anni, soprattutto. Il tempo dirà. Otello Rosa cercava la luce. Cercava il calore. Cercava e donava amore. Dietro ogni opera vera, in ogni incisione, in ogni acquaforte si cela un dramma. Senza compiacimenti, senza barocche volute, senza giochi. Non è mai facile sciogliere le catene della malattia, dipanare il nodo, senza tagliarlo di brutto. La chimica avvelena, intontisce, uccide. Le pastigliette colorate ti accompagneranno fedeli fino alla fine dei tuoi giorni. Con fatica, a poco a poco, grazie alla pittura, e al lavoro, il mondo si rasserena e nel cielo tornano a sorridere le stelle.
"Le mie spoglie siano bruciate e le ceneri liberate al vento della mia laguna."
I burocrati della morte vigilano affinché i desideri ultimi dei vivi non possano realizzarsi mai. Era venuto al mondo il 27 settembre 1920, prima che il Duce marciasse su Roma, e ci ha lasciato il 15 gennaio 2007. Funerale celebrato nel duomo triste neogotico di Montebelluna, il paese che lo ha ospitato, non compreso. Diranno soltanto che è morto da cristiano, il prevosto gli ha portato perfino la comunione, dopo tanti anni di assenza dai sacramenti. Ci sarà un luogo nel cristiano paradiso per le anime degli artisti, che hanno lottato tutta la vita contro i mostri della malattia e della solitudine, per donare bellezza e poesia?
"Vorrei amare tutti come amo Bruna mia, Venezia amore mio, come la Bruna."
Amore, Amore, Amore. Soltanto l'amore, soltanto l'arte sconfigge la notte. Parola di Otello Rosa pittore poeta pieno di bellezza e d'amore, drammaticamente cristiano. Artista vero e davvero grande che ancora rinnova nelle opere esposte il miracolo della vita, misterioso, indecifrabile enigma, fissato, forse, nelle costellazioni, che da lassù vegliano sulla vita di ogni vivente, Capricorno, Acquario, Pesci, Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno. Quante storie ci sono nel cielo degli antichi! Anche Otello amava cercarle nei notturni sereni e ritrovarle, favoleggiando, mentre Orione invano cercava di sfuggire ad Artemide cacciatrice infallibile dardo... Già sorgono le Pleiadi, come volo di colombe... l'ora è propizia. È tempo di navigare... Dal porto di Venezia sua ancora potrebbero salpare le galee che vanno a Oriente... Di cultura classica e di studio si nutre l'arte di Otello Rosa, che ha vissuto, sperato e sognato che l'arte possa rendere più sereno, più vivibile, più giusto e meno brutale il mondo degli umani. Al cielo la sposa di Tolomeo III Evergete re d'Egitto, morto nel 221 a.C., Berenice regina, offerse la sua splendida capigliatura, per ottenerne dai Celesti il ritorno dalla guerra... Da allora splendono lassù i suoi riccioli d'oro.
Un miracolo d'amore l'arte e la vita di Otello Rosa.