Franco Zizola legge Leopardi,

Ungaretti, Montale, Quasimodo

Franco Zizola legge Leopardi, Ungaretti, Montale, Quasimodo è un saggio che raccoglie le lezioni del professore e scrittore Franco Zizola, pubblicato da Lunargento nel 2023, a cura di Silvana Leggerini
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Descrizione

Franco Zizola è stato tra i fondatori dell'Università della Terza Età di Montebelluna e per più di vent'anni ha fatto conoscere ai suoi affezionati uditori moltissimi autori antichi, moderni, contemporanei, italiani e stranieri. Più di cento lezioni sono state scritte dall'Autore, a macchina o al computer le più recenti, e gelosamente conservate anche dal gruppo di lavoro dell'Università. Questo libro raccoglie gli interventi di due serie di lezioni: la prima, dell'anno accademico 1990/91, Leopardi e la poesia del Novecento, comprende quattro lezioni su Leopardi, due su Giuseppe Ungaretti, tre su Eugenio Montale e una su Salvatore Quasimodo. La seconda serie, Letteratura del deserto, dell'anno 1998/99, raccoglie sei lezioni sulle opere meno note del Poeta. Zizola vuole far riscoprire Giacomo Leopardi, il "suo" poeta, sotto una luce diversa dallo stereotipo che la maggior parte delle persone conosce: brutto, disgraziato e infelice... Vuole che il lettore si avvicini a Leopardi in modo nuovo, interrogandosi sulle incrostate certezze esistenziali e meditando sulle parole, fino a mettersi in risonanza con il pensiero del Poeta. Solo così potrà comprenderne la grandezza e la profondità. E il pensiero di Leopardi non emerge solo dai Canti, ma da tutte le numerosissime opere, anche di carattere filosofico e scientifico, che dimostrano come egli quasi eroicamente non voglia arrendersi di fronte alla minaccia della crisi dei valori del proprio tempo o alla loro mancanza. Per questo cerca di dare un senso a un mondo che sembra non averne più, suggerendo una profonda riflessione, con toni molto spesso ironici, sulla condizione umana non solo del proprio, ma di tutti i tempi.

Critica

Montebelluna - Ricordo di Franco Zizola a tre anni e mezzo dalla scomparsa. L'iniziativa è della moglie, Silvana Leggerini, custode della memoria, che ha dato alle stampe, per Lunargento il volume "Franco Zizola legge Leopardi, Ungaretti, Montale, Quasimodo". Si tratta di alcune lezioni tenute dallo scrittore montebellunese all'Università della Terza Età del capoluogo montelliano, associazione nata nel 1988 anche grazie al suo impegno. Zizola ha cresciuto generazioni di allievi. A loro ha insegnato l'amore, quasi la passione, per gli ideali, la spiritualità della lettura. Che si trova nei testi degli autori. Non in quelli dei critici perché sono "la normalità, diffondono luoghi comuni". Allora bisogna scandagliare le parole dei poeti. Leggerle e rileggerle per penetrare nella loro intimità. Ma a che cosa serve ai giorni nostri la poesia? Ad affrontare l'esistenza perché "i poeti soccorrono, confortano l'umana vita con i loro sogni visionari". E allora leggiamoli. Affrontiamo l'autore più attuale, più amato, in questo mondo senza alcun ideale e privo di amore. Parliamo di Leopardi che dalla natura era stato bistrattato. E così dai coetanei, fossero pure scrittori che lo deridevano per il suo poco invitante fisico. Del poeta di Recanati Zizola propone le "Operette morali" e poi gli immortali Canti. In altre lezioni ha spiegato la poesia del cattolicissimo Ungaretti, e ancora Montale e Quasimodo traduttore dei tragici greci. Nella prolusione accademica del 1988 affrontava con coraggio il tema della diversità. Di cui un mondo appiattito ha paura. Ma dalla diversità nasce la poesia, spunta l'innovazione. "Sia lode ai diversi. Gli scrittori, se sono davvero scrittori, hanno un modo tutto loro di guardare il mondo, distruggono il senso comune, il modo solito, tranquillo di pensare". In queste parole c'è tutto il pensiero dello scrittore montebellunese. Spesso i diversi fanno una brutta fine. Perché vedono la realtà in modo differente dal resto del mondo. E per questo vengono puniti. Basti pensare a Gesù Cristo. La citazione non è casuale. Perché dell'amico Franco voglio ricordare la sete di ricerca spirituale e religiosa. Era il suo modo intenso di comprendere l'umanità. Lo ha fatto attraverso la poesia. Che è appunto una delle forme di religiosità. Per lui, forse, la più alta.

(Sante Rossetto, Il Ponte)

Dati dell'opera

  • Editore: Lunargento
  • Prima edizione: 2023
  • A cura di: Silvana Leggerini