La mano di Dio

La mano di Dio è un romanzo scritto da Franco Zizola e pubblicato da Canal Stamperia Editrice nel 2000.
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Trama

L'avvincente storia del professore di liceo Giuliano delle Lune che, alla ricerca della verità, viene travolto dalla società in cui vive, si interseca con la drammatica storia dell'Imperatore romano Flavio Claudio Giuliano, conosciuto come Giuliano l'Apostata. Il succedersi delle situazioni che affronta il professore, fino al misterioso epilogo che lo coinvolgerà insieme alla moglie, è raccontato in parallelo (come tanti flashback cinematografici) alle analoghe vicende che hanno caratterizzato la vita dell'Imperatore romano. Così le realtà si sovrappongono, passato e presente coincidono sorprendentemente in un racconto carico di suspense fino all'ultima riga.

Critica

In una serie di quadri circoscritti dai quattro elementi empedoclei, fuoco, acqua, terra e cielo, Zizola ripercorre queste tematiche con uno stile personalissimo di una prosa che confina con la poesia. Una lettura da meditare, non una prosa narrante. Come nelle sue altre opere, l'autore scava nell'individuo e nella società contemporanea mettendo a nudo i drammi e le difficoltà di chi non vuole piegarsi alla corrente. Ed è costretto a vivere fuori del coro se non vuole tradire la propria coscienza. Un libro che è un atto di accusa, pur sapendo che nella storia i diversi sono condannati alla sconfitta sociale. Ma alla vittoria e alla serenità della loro coscienza

(Sante Rossetto, Il Gazzettino on line, 12/11/2000)

Dati dell'opera

  • Editore: Canal Stamperia Editrice
  • Prima edizione: 2000
    Il professor Giuliano delle Lune era sempre più ossessionato dalla morte e dalle stragi del passato. "Quando la finirà?", si chiedevano tutti. Sproloquiava: "Non è possibile, non è più possibile. È stata scoperta un'arma micidiale da Capitalismo Selvaggio ed è scoppiata guerra nuova, diversa da tutte le precedenti, per il dominio delle coscienze, non per altro, elettronica guerra, elettronica schiavitù". Ammaliano, ipnotizzano 'coscienze' per ottenere dominio e potere: profe Giuliano delle Lune avrebbe voluto uomini liberi, coscienze libere, e si era illuso che la scuola e i libri potessero ancora servire.
    Nella sala del Museo di Pedulka il paleontologo raccontava la storia di un ritrovamento: "La verità è nelle ossa, amici". Una modificazione continua: "Sia lode a Darwin il perseguitato", e parlava serenamente di terribili cose. […] Ossa, solo ossa e crani. Nella sala pensavano alle sette giornate di Dio artefice ebraico Javhè… Migliaia e migliaia di anni fa, in Africa… In ossibus veritas, senza Javhè. Tra migliaia e migliaia di anni cumuli di ossa maschili e femminili, pigiate assieme nelle fosse comuni dei carnai disumani dell'odio e della guerra, documenteranno ai paleontologi una fase del regredire dell'homo sapiens sapiens, avviatosi a tornare bestione.